Almanacco Internazionale - call for translators #2

“avere un corpo implica un’enorme responsabilità”: tre poesie di Sirka Elspaß


Introduzione e traduzioni a cura di Sofia Pagliarella, 
vincitrice della nostra seconda Call for Translators per la lingua tedesca


"Quando sono nata ho avuto paura / della mia stessa voce”: inizia con la nascita il viaggio poetico di Sirka Elspaß, per scontrarsi da subito con la consapevolezza che “nessuno viene al mondo / e sa come si fa”. Vulnerabile e senza istruzioni per l’uso, l’autrice si pone in ascolto del proprio corpo che diventa terreno di crisi e di guerra, di amore, dolore, desiderio, solitudine, guarigione - un luogo da abitare a cui solo la scrittura può dare voce. La ricerca dell’identità per Elspaß parte dalla premessa che “quando donne e persone trans o non binarie scrivono, si tratta sempre di politica” e passa attraverso una lingua spezzata dall’appello a una madre, invocata come entità primordiale con cui tentare una connessione.

 

Sirka Elspaß, nata nel 1995 a Oberhausen, ha studiato scrittura creativa e giornalismo a Hildesheim e oratoria all’Università delle Arti Applicate a Vienna. È stata premiata al “Treffen junger Autor:innen” a Berlino nel 2010 e 2012, come anche al “postpoetry. NRW” a Hildesheim nel 2013. Ha pubblicato con diversi giornali e antologie, tra cui STILL e Lyrik von Jetzt 3. È poi stata nominata tra i finalisti all’Österreichische Buchpreis 2022 per il miglior debutto.

 

Nella sua raccolta poetica ich föhne mir meine wimpern (Suhrkamp, 2022), Elspaß suggella l’incontro tra pop e poesia, affiancando alla pubblicazione della silloge anche la creazione di una playlist su Spotify contenente tutti i brani musicali che l’hanno influenzata durante la stesura, brani di cui nelle poesie si ritrovano “[...] sovrapposizioni più o meno evidenti - nel titolo, nel tema, nello stato d’animo”. Con leggerezza e coraggio, non privi, a volte, di un sorprendente umorismo, l’autrice condensa il suo grido in immagini cristalline, tanto cangianti quanto appuntite, e strazianti proprio perché dotate della serena consapevolezza che "nessuno è al di sopra delle cose/ ci siamo tutti dentro".

 



da ich föhne mir meine wimpern (Suhrkamp, 2022)


nicht ist so traurig wie der mond wenn er abnimmt

im schwindenden schein des kerzenlichts

schreibst du folgenden satz

einen körper zu haben bedeutet enorme verantwortung

und niemand kommt auf die welt

und weiß wie es geht

 

aber

an der sichel hat jemand einen aushang gemacht

menschen werden gesucht

katzen werden vermisst

wenn der apfel die umarmung ist

bin ich der wurm der ihn zerfrisst




da Some Changes (1971)



niente è triste come la luna quando tramonta

al chiarore fioco della candela

scrivi la frase seguente

avere un corpo implica un’enorme responsabilità

e nessuno viene al mondo

e sa come si fa

 

ma

qualcuno ha appeso un cartello alla falce

esseri umani cercasi

gatti scomparsi

se la mela è l’abbraccio

io sono il verme che le procura il marcio







6

vielleicht haben wir bereits eine grenze

überschritten als wir uns entschieden keine zu

überschreiten

ich kann uns nicht behalten

es ist zeit zu gehen

den abschied wie eine ausfahrt

nehmen aber dass ich alleine

nicht ausreiche

diese angst bleibt

mutter

komm

es wird dunkel

hol mich

heim

dann stößt mir der alte zahn durchs fleisch

mutter

rufe ich

mutter

ich

werde


6

forse un confine lo abbiamo già

superato anche se avevamo deciso di non

superarlo

non riesco più a tenerci

è tempo di andare

prendere l’addio come

un’uscita però io da sola

non basto

questa paura rimane

madre

vieni

qui diventa buio

portami

a casa

poi il dente vecchio mi trafigge la carne

madre

chiamo

madre

io

sarò


Schlafen Sie bei offenem fenster

decken Sie sich gut zu

vergessen Sie das blumengießen für

einen moment und die verletzungen

nur mut ich hege

keinen groll

Sie müssen nicht heiter sein

aber nehmen Sie jedes crescendo mit

seien Sie sanfter zu sich als Sie es sind und

lesen Sie den nächsten satz mehrmals

 

niemand steht über den dingen

wir stehen alle mittendrin


che dorma con le finestre aperte

e si copra bene

che dimentichi di annaffiare i fiori per

un momento e le ferite

poi solo coraggio io non

nutro rancore

e lei, non provi serenità

ma accolga ogni crescendo

che sia più buono con sé stesso di quanto non sia e

legga la prossima frase più volte

 

nessuno è al di sopra delle cose

ci siamo tutti dentro